Il 20 e 21 maggio 2023 al Teatro Brancati andrà in scena Tartufo, ovvero l’impostore di Molière, diretta da Nicasio Anzelmo.

Diverte, ma fa riflettere “Tartufo”, una satira contro vizi e difetti della società nobile francese del ’600, simbolo dell’ipocrita che indossa la maschera della devozione religiosa e della finta amicizia e che trae vantaggio tradendo la fiducia di altri per trarne vantaggi per sé stesso. Mai come oggi il ‘Tartufo’ è stravolgente nella sua attualità. Ci ricorda modi, situazioni e persone che a noi oggi si manifestano come pseudo protagonisti nella politica e nella cultura italiana. Si ride, ma è pur sempre un riso amaro. Una squisita occasione per deliziarci dei nostri stessi mali. Anche se in qualche personaggio si palesa il “buonsenso” del popolo e in altri il senso della giovinezza e dell’amore, nell’opera dominano comicità, amarezza, assurdità, grottesco fino al ridicolo, ma soprattutto ipocrisia, falsità, avidità, spudoratezza, “mascherati” da virtù, sfiorando la devozione e la “santità”.

La messa in scena rincorre tutti questi aspetti, nella trama abilmente tessuta dal commediografo francese e in un gioco che appare leggero, che si fa satirico, che non esita a toccare la pochade. Aiutato da un saltellante commento sonoro in cui gli ottoni – spiccata “famiglia dell’orchestra” – giocano un ruolo di divertente contrappunto del testo cui non sono estranei sapidi accenni di ballo e soprattutto una singolare scenografia.

CALENDARIO SPETTACOLI
Sabato 20 maggio ore 21:00
Domenica 21 maggio ore 17:30

CREDITI
traduzione, adattamento e regia Nicasio Anzelmo
con Debora Bernardi, Antonio Grosso, Angelo Tosto, Emanuele Puglia
e con Gianmarco Arcadipane, Aurora Cimino, Luigi Nicotra, Lucia Portale, Francesco Rizzo
con la partecipazione straordinaria di Margherita Mignemi

scene Vincenzo Lamendola
costumi Dora Argento
disegno luci Antonio Licciardello
movimenti coreografici Martina Caruso

Biglietti disponibili al botteghino del Teatro Brancati
Per info: 095530153 – 095531018 – 3345683715

Note di regia
Profanazioni musicali, passione e iconografie religiose si mescolano in questo spettacolo. Cosa può oggi scandalizzarci con la stessa intensità di allora? I tempi sono cambiati e siamo abituati a ben altro che a quel tipo di provocazione. L’ipocrisia e la falsità, il cinismo l’avidità, l’impudenza, contrabbandati sotto la maschera della virtù – rimangono ancora quelli più faticosi da digerire e indelebili nella nostra sensibilità oggi più di ieri? Certo non è poca roba, ma se questo materiale di “virtù” viene trattato da un autore arguto e ironico come Moliere allora queste “virtù” diventano irresistibilmente la fotografica comica della povertà umana.

Mai “virtù” di queste qualità sono state oggetto di ironia e beffa come in questo testo moleriano. Le assurde e grottesche situazioni che queste “doti” provocano ridicolizzano l’uomo, che i personaggi rappresentano, nelle sue più profonde convinzioni. Si ride certo, ma è pur sempre un riso amaro per quanto paradossale possano essere le situazioni.
Mai come oggi il Tartufo è stravolgente nella sua attualità. Ci ricorda modi, situazioni e persone che a noi oggi si manifestano come pseudo protagonisti nella politica e nella cultura italiana.

Le “virtù” di Tartufo sono gli stessi mali che l’uomo ha in se fin da quando il vaso di Pandora è stato scoperchiato. Il nostro spettacolo vuole mostrare e dimostrare, ridendo e giocando con buon umore e in allegria, tale natura come il peccato originale. Un testo importante nel suo contesto culturale e nella sua struttura storico drammaturgica.

Un’occasione per “deliziarci” dei nostri stessi mali.

Con il patrocinio e il contributo

X