Dal 25 al 28 maggio 2023 al Piccolo Teatro della Città andrà in scena Family Day, ideazione e regia di Nicola Alberto Orofino.

La famiglia tradizionale italiana. L’immagine che comunemente si ha di una famiglia tradizionale perfetta. Il rapporto fra la famiglia tradizionale italiana e la società di oggi. La degenerazione dei legami fra i membri stessi di un nucleo familiare. L’incomunicabilità che ne deriva. I cambiamenti relazionali in rapporto alla crisi economica e identitaria della società italiana. La nascita di nuovi modelli familiari.

Questi i temi su cui Family Day cercherà di riflettere. Un progetto teso a rivelare la famiglia italiana in sette spettacoli teatrali. Ogni spettacolo racconterà una giornata tradizionalmente importante di una famiglia (la domenica, il matrimonio, la nascita di un figlio, il funerale, l’arrivo di un lontano parente, la rottura di un matrimonio…)

Ogni capitolo avrà un titolo ironicamente tratto dalla Bibbia. Si propone il primo capitolo di FAMILY DAY dedicato al giorno della domenica: FAMILY DAY 1: Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò.

CALENDARIO SPETTACOLI
Giovedì 25 maggio ore 21:00
Venerdì 26 maggio ore 21:00
Sabato 27 maggio ore 21:00
Domenica 28 maggio ore 17:30

CREDITI
Ideazione e regia di Nicola Alberto Orofino

con Alessandra Barbagallo, Francesco Bernava Egle Doria, Alice Ferlito, Rita Salonia
Scene e costumi di Vincenzo La Mendola
Luci e fonica Simone Raimondo
Foto di scena Gianluigi Primaverile

Biglietti disponibili al botteghino del Teatro Brancati
Per info: 095530153 – 095531018 – 3345683715

Note di regia
Raccontare la famiglia tradizionale… oggi.

Oggi quale può essere il significato di famiglia tradizionale? Il senso di appartenenza, la patria, la religione, la famiglia, il lavoro… sono ancora questi i valori che costituiscono le fondamenta dell’istituzione familiare?

Contano ancora i valori di una volta?…
Quali sono (se ci sono) le basi su cui poggia la famiglia oggi? E la causa dei cambiamenti è da ricercare semplicemente nel mondo che cambia?

In definitiva è possibile ancora discutere di famiglia tipo al di fuori di ogni retorica e di ogni anacronistico retaggio religioso? Questi gli interrogativi di partenza.

Un coro che si muove all’unisono. Una madre, un padre, una figlia, una nonna e un cane sono i protagonisti di FAMILY DAY per raccontare il rito della domenica.

Tradizionalmente la domenica è la giornata in cui tutta la famiglia si ritrova (spesso costretta) assieme. Tradizionalmente è la giornata della messa, della preparazione e del consumo del pranzo domenicale, del confronto (scontro), delle partite e dei contenitori domenicali in tv, del riposo dalle fatiche settimanali (solitudine o noia?).

Tradizionalmente tutto questo nell’immaginario comune che per noi italiani si aggrappa a precetti cattolici e spot pubblicitari Barilla/Mulino Bianco style.

Certo, discutere di “modello familiare” significa non avere nessuna percezione di cosa sono le famiglie oggi, della vastità di singolarità che il contesto familiare prospetta. FAMILY DAY mette in scena quell’immaginario contemporaneamente sacro e falso, istituzionale e televisivo, ma  per niente aderente alla composita realtà contemporanea della famiglia italiana (e globale). Un immaginario fatto di gesti, riti, abitudini che si reiterano sempre allo

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